Vini: cosa significa la denominazione “Riserva”?

Vini: cosa significa la denominazione “Riserva”?

Abbiamo sempre sentito parlare di “riserva” riferita a bottiglie di vino di un certo pregio.

Chianti Classico Riserva, Nobile di Montepulciano Riserva o il prezioso Brunello:

ma sappiamo veramente cosa significa la dicitura Riserva?

Probabilmente l’idea di un vino riserva è nata direttamente nelle cantine, quando i viticoltori riservavano parte del loro vino di un’annata particolarmente riuscita per amici e parenti.

Sicuramente oggi, un vino “riserva” indica un vino che per determinate caratteristiche, risulta di qualità superiore alla qualità standard.

Per esempio, può essere ottenuto da una selezione delle uve più rigorosa durante la vendemmia, ma può anche descrivere tempi di maturazione più lunghi in botti di legno o in bottiglia.

Quello che definisce un vino “Riserva” è normato dai diversi paesi di produzione, e spesso prende significati differenti.

Riserva italiana

In Italia, le regioni vinicole hanno in genere diverse regole sull’uso del termine riserva, queste dipendono dal tipo di vino e hanno sempre a che fare col tempo di maturazione nelle botti.

I vini toscani, per esempio generalmente devono maturare per almeno 2 anni prima di poter essere venduti, ad eccezione di alcune qualità, come il Brunello di Montalcino, che per disciplinare, può essere venduto solo dopo 5 anni passati in botte e 6 mesi in bottiglia.

In veneto, per esempio, i tempi di maturazione sono abbastanza lunghi per le Riserve, infatti, se vogliamo bere un Amarone Riserva dobbiamo aspettare 4 anni di maturazione.

In Piemonte invece, i tempi di maturazioni per le Riserve sono ancora più lunghi: si parla di 50 mesi per un Barbaresco e 60 mesi interi, cioè più di 5 anni.

E negli altri stati?

Quando beviamo un vino Riserva prodotto all’estero, il termine può assumere significati totalmente diversi e a volte anche ambigui.

Mentre sappiamo che un Brunello di Montalcino Riserva è un vino maturato almeno 4 anni in botte e uno in bottiglia, se beviamo un vino tedesco “Riserva” non sappiamo esattamente questo cosa comporti, a parte una generica “qualità speciale”.

Addirittura i vini d’oltre oceano, come quelli americani possono usare liberamente la parola Riserva, in maniera del tutto arbitraria.

Riserva spagnole e portoghese

Insieme all’Italia, gli unici paesi che hanno una legge chiara sul vino, e quindi anche su quale tipologia possa essere chiamata “Riserva”, sono Spagna e Portogallo.

Il termine spagnolo Reserva designa i vini rossi che devono maturare per tre anni, prima di essere venduti, di cui almeno dodici mesi in botti di rovere.

Per quanto riguarda bianchi e rosati, è necessario attendere almeno 24 mesi di cui almeno sei in botte di rovere.

I disciplinari portoghesi sono molto simili a quelli spagnoli, e si basano anch’essi sulle tempistiche di maturazione, in bottiglia o in botte.

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